Mercati e Finanza

settembre 13, 2017

Bce: Draghi: “Su Qe decisione ad ottobre. Euro fonte incertezza, monitorare attentamente’

Fonte: Ansa

La Bce ha lasciato i tassi di interesse invariati. Il tasso principale è allo 0%, quello sui depositi resta negativo allo -0,4% mentre il tasso sui prestiti marginali è a 0,25%.

Francoforte, inoltre, ha nuovamente rivisto in meglio le stime di crescita per l’Eurozona per il 2017, portandola al 2,2% dal precedente 1,9%. Invariata l’attesa per un +1,8% nel 2018 e +1,7% nel 2019.

La Banca centrale europea ha comunicato anche che il quantitative easing “può ancora aumentare, sia nelle dimensioni degli acquisti di bond che nella sua durata, se le prospettive economiche dovessero peggiorare”. Il Qe – a 60 miliardi di euro al mese – continuerà fino a fine dicembre e oltre se necessario. La possibilità di aumentare il Qe non era scontata: diversi investitori si aspettavano che tale opzione venisse esclusa dalla Bce per segnalare l’avvicinarsi della fine del programma.

“La recente volatilità del tasso di cambio rappresenta una fonte d’incertezza che richiede di essere monitorata, per le sue implicazioni sulla stabilità dei prezzi nel medio termine”: ha detto il presidente della Bce Mario Draghi, notando anche l’accelerazione della crescita nell’Eurozona che procede “solida e ben distribuita”.

Ecco i punti principali dell’intervento di Draghi:

‘Il cambio dell’euro è importante, ne terremo conto’ – L’apprezzamento dell’euro “è molto importante per la crescita e l’inflazione. Così importante che le prospettive d’inflazione di medio termine sono state riviste al ribasso”, e dunque la Bce “dovrà tenerne conto nell’insieme delle informazioni con cui prenderà le future decisioni di politica monetaria”.

‘Dall’ inflazione segnali non ancora convincenti’ –  L’inflazione nell’Eurozona, dice il presidente della Banca Centrale Europea, “deve ancora mostrare segnali convincenti di un rialzo sostenuto”.

‘Su Qe probabilmente la decisione a ottobre’  – “La parte preponderante delle decisioni sul quantitative easing sarà presa probabilmente a ottobre”,  ha rilevato Draghi, riferendosi al consiglio direttivo del 25 e 26 ottobre. Sul futuro del quantitative easing il consiglio direttivo della Bce ha discusso “vari scenari riguardanti la lunghezza e la dimensione dei flussi mensili di acquisti di titoli, si è trattato di una discussione molto preliminare”. “Prevediamo un programma di reinvestimento, che diventerà progressivamente più imponente dal momento che il Qe va avanti da anni”,  ha affermato Draghi, riferendosi al fatto che la Bce intende riacquistare titoli di Stato di pari durata man mano che quelli che ha in portafoglio arrivano a scadenza.

‘Bce non guarda a singoli Paesi o elezioni’ –  La decisione della Bce di deviare dalla ‘capital key’, la regola che vuole acquisti di bond proporzionali alla quota di ciascun Paese nel suo capitale, è dovuta “meramente a fattori tecnici” e “non a fattori nazionali”. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in riposta alla domanda se Francoforte abbia privilegiato gli acquisti di debito italiano e francese negli ultimi tempi. Draghi ha anche risposto “no” all’ipotesi che la Bce stia prendendo tempo in attesa del voto tedesco.

Effetto Draghi, euro oltre 1,20 dollari – La moneta unica in rialzo oltre la soglia di 1,20 dollari sui mercati valutari in scia alle parole del presidente della Bce. La moneta unica sale a 1,2047 dollari.

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